Macchine Utensili - Intervista - Ottobre 2009
Il mondo della macchina utensile potrebbe ricavare molti benefici puntando maggiormente su concetti quali estetica, riconoscibilità e divulgazione.
Opera a Villafranca, nel cuore della provincia di Verona, la Fishform, impresa che si occupa di “industrial design” ed “engineering” in diversi settori industriali, il più importante dei quali è quello meccanico, dove significative sono le esperienze nella progettazione di carrozzerie per macchine utensili.
Una fornitura speciale
Il titolare Paolo Perbellini entra nel dettaglio tecnico: «Progettiamo carrozzerie per macchine utensili coniugando estetica e funzionalità. L’aspetto estetico viene sviluppato a monte di ogni singolo progetto; quello funzionale è analizzato e controllato per mezzo dei più diffusi sistemi CAD, modellando e verificando parti, componenti e assiemi. Da ultimo vengono prodotti i disegni finali e la relativa documentazione tecnica».
Ma quali sono le fasi di tale lavoro?
La prima è quella di raccolta di specifiche e vincoli tecnici forniti dal costruttore, cui segue il successivo studio estetico e “comunicativo”, nel rispetto dei vincoli stessi: «A quel punto – continua Perbellini – proponiamo al nostro cliente la bozza della futura carrozzeria attraverso presentazioni video che mostrano le aperture, le movimentazioni dei portelli, i colori, l’impatto estetico complessivo». Una volta ottenuta l’approvazione del cliente, segue la seconda fase, legata alla progettazione vera e propria della carrozzeria: disegni dei particolari costruttivi, sviluppi della lamiera, definizione dei commerciali, ecc.
Meccanica, design e comunicazione: perché?
L’incontro con Paolo Perbellini ci permette di conoscere un punto d’osservazione “diverso” della macchina utensile, cioè quello del designer, storicamente diverso
da quello di chi si occupa in genere di progettazione pura. «I nostri studi – spiega sono votati al design, alla comunicazione di prodotto, all’ergonomia e all’interfacciamento tra macchina e operatore».
L’aspetto estetico di una macchina utensile ne può “comunicare” visivamente le caratteristiche? «Certamente: innanzitutto la “riconoscibilità”, poiché la carrozzeria è il biglietto da visita della macchina; nel guardare un centro di lavoro si dovrebbe riconoscere immediatamente il costruttore. La carrozzeria deve inoltre trasmettere l’idea che la macchina fornisca ottime prestazioni ancor prima che la si accenda. In questo settore ancora oggi esistono macchine di grandissima qualità, racchiuse in carrozzerie di bassa fattura che non lasciano immaginare prestazioni elevate».
Un’aggregazione opportuna
Fishform opera da anni in collaborazione con la Alpha Progetti di Gussago (BS), società che si occupa di progettazione e realizzazione di prototipi oltre che di analisi di mercato e consulenze nella fase di lancio delle macchine. Il titolare Mauro Verzeletti ne spiega gli obiettivi: «Il nostro compito è quello di generare un flusso continuo di idee vincenti che devono concretizzarsi nel breve periodo. Sviluppiamo soluzioni tecniche mirate e votate all’innovazione tecnologica». La rapida crescita e le richieste del merca-to hanno portato l’azienda ad occuparsi non solo di progettazione e sviluppo di idee e soluzioni tecnologiche innovative, ma anche della realizzazione di prototipi virtuali o realmente funzionanti, e dello studio del design.
L’attività di Alpha Progetti è dunque quella di progettare macchine per soddisfare le richieste della clientela in termini di qualità, flessibilità e innovazione tecnologica, oltre che di aumentare il proprio “knowhow”. Molti sono i settori di competenza: presse a iniezione, macchine laser, applicazioni per fonderia, meccanica pesante, automazione, misura, ecc. In particolare, Alpha Progetti ha collezionato preziose esperienze nel campo delle macchine utensili tradizionali e speciali collaborando con numerose e prestigiose aziende meccaniche nazionali ed estere. «Uno dei nostri punti di forza – prosegue Verzeletti – sta nell’affidarsi a partner competenti e affidabili in ogni fase del lavoro. Tra questi vi è sicuramente Fishform con la quale operiamo da anni con successo e in stretta sinergia». In che modo prende vita questa forma di collaborazione tra le due aziende? Generalmente il ciclo di lavoro è il seguente: il costruttore di macchine utensili si affida ad Alpha Progetti per sondare il mercato, cercando di individuare, per la futura macchina, caratteristiche e prestazioni che potrebbero essere maggiormente richieste da una determinata fascia di clienti. Successivamente la stessa Alpha Progetti sviluppa in collaborazione con il cliente tutte le specifiche tecniche necessarie all’avvio della fase di “progettazione funzionale” per la definizione di dimensioni, motori, azionamenti, area di lavoro, mandrini, guide, ecc. Terminata tale fase subentra quindi lo studio del “vestito” della macchina, cioè della carrozzeria, che Alpha Progetti affida ormai da tempo a Fishform. «In sintesi interviene Paolo Perbellini potremmo dire che Fishform “veste” il progetto di Alpha Progetti». Per suggellare un rapporto che dura ormai da anni, le due aziende hanno di recente deciso di definire in modo ufficiale tale collaborazione, rendendola nota al mercato. Paolo Perbellini ne spiega i motivi: «Nel contesto economico in cui ci troviamo le aggregazioni permettono di unire le energie, di scambiare e valorizzare le competenze supportando
la crescita tecnologica e aumentando la forza delle nostre proposte». Mauro Verzeletti conferma: «Grazie a questa aggregazione abbiamo creato un polo tecnico di grande livello e in continua espansione, capace di seguire il cliente in tutte le fasi del progetto della
macchina utensile».
Ottimizzazione produttiva e chiarezza tecnologica
La discussione svolta con i titolari delle due società non può che concludersi con una riflessione sull’attuale fase economica nello specifico settore della macchina utensile. Paolo Perbellini osserva che è davvero molto difficile prevedere come evolverà il mercato nel breve periodo: «Quello attuale è per tutti un periodo di contrazione. La mia sensazione è che la fase incentiverà, necessariamente, politiche di riduzione dei costi e di ottimizzazione tecnologica che modificheranno sostanzialmente il modo di lavorare». Anche voi state operando in tal senso? «Certo. Per esempio, per quel che riguarda la carrozzeria, noi stiamo valutando nuove tecniche di lavorazione, di costruzione e di saldatura della lamiera per abbattere i costi di produzione. Inoltre siamo alla costante ricerca di materiali innovativi, alternativi alla lamiera stessa, capaci di coniugare estetica, ergonomia e semplificazione della gestione con il concetto della riduzione complessiva dei costi». Mauro Verzeletti è dello stesso avviso e aggiunge: «La situazione è di empasse. Le aziende stanno temporeggiando negli investimenti, in attesa che si sblocchino i finanziamenti». Inoltre vi è incertezza anche dal punto di vista tecnico. «La nostra esperienza – continua Verzeletti – dimostra che attualmente i costruttori sono piuttosto incerti nel decidere su quale tipo di macchina puntare, in quanto il mercato è in perenne e frenetica evoluzione: grande, piccola, veloce, precisa, ecc.» Paolo Perbellini conclude: «La sensazione di perplessità e indecisione genera stallo e stagnazione; occorrerebbe dunque maggior chiarezza negli obiettivi, puntando in ogni caso su macchine versatili e flessibili».